
Mercoledì 17 febbraio, inizia la quaresima. Il nome “Mercoledì delle ceneri” è legato al rito liturgico che caratterizza la Messa di tale giorno: il celebrante pone una piccola quantità di cenere benedetta sulla fronte o sulla testa dei fedeli. Secondo la tradizione, le ceneri vengono ricavate dalla bruciatura dei rami d’ulivo che erano stati benedetti nella Domenica delle Palme dell’anno precedente. Il significato del gesto è quello di ricordare la provvisorietà della vita terrena e di introdurre all’impegno di conversione della Quaresima. Le formule che accompagnano l’imposizione delle ceneri sono due: “Ricordati che sei polvere e in polvere ritornerai” (Gen 3,19) oppure “Convertitevi e credete nel Vangelo” (Mc 1,15). L’imposizione delle ceneri al principio della Quaresima, nell’antichità, era legata alla penitenza di chi aveva commesso dei peccati gravi. La mattina del mercoledì, i penitenti si presentavano ai sacerdoti e confessavano i propri peccati e ricevevano una veste di ruvido cilicio cosparso di cenere, con l’ordine di compiere la penitenza loro imposta. La penitenza durava durante tutta la Quaresima, fino al Giovedì Santo, giorno della riconciliazione. Con la scomparsa della penitenza pubblica, si diffuse l’usanza che tutti si facessero imporre le ceneri sulla testa in segno di penitenza